mercoledì 29 ottobre 2014

Marco Revelli e la Sinistra che “s'attacca ar fumo de la pippa”



Marco Revelli è uno dei punti di riferimento intellettuali della Sinistra e, per quanto si possa capire dai suoi scritti e dai suoi interventi in video, una bellissima persona, retta e di specchiata moralità politica.
Ma l'analisi intellettuale è una cosa ed il cimentarsi nella costruzione concreta di un soggetto politico è un'altra. E forse non è un caso che i protagonisti della vita politica italiana dell'ultimo ventennio – da Berlusconi a Renzi passando per Grillo, Bossi e Di Pietro – non sono esattamente dei fini intellettuali cultori delle letture classiche.
Nel documento scritto da Revelli e che di seguito riporto integralmente, ammirevole per quanto riguarda l'analisi della situazione italiana e del renzismo, mi pare, ahimè, ancora una volta di ravvedere, laddove si passa alle proposte operative, molta fumosità e soprattutto la funesta pretesa da parte dei promotori della Lista Tsipras (gli "intellettuali") di mantenere la direzione del processo di costruzione del Soggetto Politico dell'Alternativa.
E' evidente quanto scrive Revelli che rendere maggioritaria nel Paese l'idea che sia necessaria una trasformazione radicale della società e del sistema economico in cui viviamo richiede un lungo percorso – una traversata nel deserto come direbbe l'amico Giandiego Marigo – e l'individuazione di nuove forme di organizzazione, di comunicazione e di partecipazione politica.
Ma rispetto all'oggi, al dovere di resistere al Renzusconi e alla rottamazione della democrazia, alle elezioni forse dietro l'angolo si impone di operare con i mezzi che si conoscono (e i sei mesi fatti trascorrere dal giorno delle elezioni europee, da parte della lista Tsipras, nel silenzio e nella passività rappresentano una colpa imperdonabile).

giovedì 23 ottobre 2014

Critichiamo la CGIL. Ma partecipiamo alla manifestazione del 25 ottobre




Chi ha raggiunto un sufficiente grado di consapevolezza delle questioni politiche e sociali italiane non può esimersi dal riconoscere le colpe e i tradimenti del Sindacato, CGIL compresa. Anzi attribuisce alla CGIL, in quanto storico rappresentante della tradizione social-comunista, colpe ancora maggiori dei sindacati bianchi craxiani e democristiani per aver guardato passivamente al progressivo smantellamento dei diritti dei lavoratori, alla perdita del loro potere di acquisto, all'esplosione del precariato.
Di questo scrivevo in un vecchio post già nel 2009.
Per questo la piazza del 24 ottobre, quella dello sciopero generale dei sindacati di base e non complici – USB, Unicobas, Orsa – appare quella più coerente, più determinata, più lucida e consapevole nelle sue analisi.
Se però facciamo una questione di numeri (e i sindacati di base non hanno grandi numeri) ecco che la piazza più importante diventa quella della manifestazione del 25 ottobre della CGIL di Landini e Camusso.
Il Renzusconi – il progetto in atto di rottamazione della democrazia, della Costituzione, dello Stato sociale – richiede una risposta di massa per aprire un percorso di resistenza e di controffensiva sul piano politico, sociale, sindacale, culturale, valoriale.

martedì 21 ottobre 2014

ELEZIONI, STRUMENTALITÀ E VECCHI MERLETTI



Di Giandiego Marigo


Si parla di elezioni anticipate … a primavera, si mormora sia una forca caudina, pare imposta dal giovane Principe Rottamatore per trasferire in parlamento la preponderanza ottenuta nel paese con le elezioni europee.
A lui converrebbe, a noi meno, al paese manco per niente, ma queste cosiderazioni sono secondarie rispetto all'urgenza di monetizzare il suo quaranta per cento,finchè c'è, trasformandolo, nelle sue intenzioni. In una maggioranza parlamentare che gli permetterebbe di “agire da solo” senza alleanze e compromessi, che insomma, peseranno pure meno di zero e diranno poco di vero, metteranno insieme personaggi equivoci ed in fondo uguali, ma insomma dal punto di vista dell'immaggine pesano.
Ed obbligano a condividere gli altari del popolo bue con altre immaginette santificate, il che al principino fiorentino signore e padrone di tutte le rottamazioni piace molto poco.
Non è di lui , però che voglio parlare, ma dello stato dei lavori a sinistra … o nella landa desolata delle intenzioni, come sarebbe meglio definirla.
Dopo mesi di imbarazzante silenzio e di , interiori rimestazioni, eccola ritornare , finalmente, di attualità, anche se per ora timidamente, la Lista per Tsipras. Un poco più attempata ed un poco meno “credibile”, ma con tutti i suoi problemi intatti.
Rifondazione e la Sinistra Europea che cercano di spingere, SeL che tende a frenare, scarsissima chiarezza sui rapporti con il PD, non i tutti i comparti, ma quanto basta. La confusione fra verticismo ed orizzontalità … il pericolo concreto delle “dirigenze preconfezionate”.
La banda degli intellettuali garanti che non si capisce bene dove stia, cosa garnatisca, ed a che cosa ed a chi faccia riferimento, di cui non si coglie il pensiero … di cui sfugge la ragione ed il radicamento.
Insomma i problemi di sempre che ne hanno caratterizzato la sua nascita e che non sono stati affatto risolti.
Nessuno si è , in realtà, ancora seduto attorno ad un tavolo paritetico ed aperto, nessuno a fatto i conti con le divisioni (a mio parere pretestuose e di comodo) a sinistra, nessuno ha fatto i conti con dirigenze sclerotiche e scarsamente disposte all'unità, piuttosto che alla coltivazione compulsiva del proprio orto.
Solo a tratti nel paese, in alcuni luoghi più che in altri i Comitati pro Tsipras hanno lavorato bene, costruendo ponti ed opportunità, forse non eclatanti, ma annotabili: Roma, Milano, ma nei territori, poco o nulla.
SeL ha continuato ad essere SeL e ad amoreggiare con il PDRifondazione ha continuato inl suo ininterrotto dibattito interno con accenni autolesionistici.
I Cani Sciolti, che facevano riferimento alla lista per Tsipras, hanno continuato ad essere sciolti ed ininfluenti nelle decisioni.
Nessuno si è inoltrato, con il coraggio che occorrerebbe avere, nella conrtraddizione con la “Sinistra Contro L'Euro” che pure qualche passo verso l'unità lo ha fatto e qualche gradualità ed articolazione sembra volerla accettare, e che nelle articolazioni della sua analisi è molto più vicina di quanto non si voglia farlo sembrare.
Eppure sarebbe fondamentale muoversi in quel senso … certo! Sempre se l'unità della Sinistra Vera è ancora un obbiettivo ed un passaggio fondamentale, come io credo, verso un'AreA di Progresso e Civiltà che tenga conto dei riferimenti storici del socialismo e sappia rinnovarne visioni e linguaggi.
Eppure i territori sono lì e ci si vede tutti i giorni, più o meno, si potrebbe … basterebbe fare un passo, basterebbe volerlo … basterebbe partire da dove si deve … dal basso e muoversi orizzontalmente e circolarmente, nulla che una incrollabile volontà unitaria e una dedicazione spirituale degna di questo nome non possa fare.
Ed invece come suole ci muoveremo all'ultimo istante, in modo scomposto, appesantiti dallì'urgenza e dall'immanenza … come sempre, come suole, colti alla sprovvista.
Scontentando tutti e facendo la solita figura degli egemonizzatori, improvvisati e strumentali.
Sveglia compagni, sveglia!
Mettiamo in pratica a partire da subito, quello che tutti , in realtà, condividiamo
Facciamolo adesso! Costi quel che costi …
Poniamo a SeL se occore … e purtroppo occorre, la domanda storica e muoviamoci sulla base di quella risposta “Dove state? Con noi o con il PD?” .
Proponiamo un CNL per salvare questo paese … ormai non c'è più tempo da perdere in inutili chiacchiare.
Diamo al PD la sua misura, in modo definitivo e chiaro, ed invitiamo i compagni che tanto chiacchierano di sinistra al suo interno a prendersi le responsabilità di essere dove sono e di stare con chi stanno.
Basta chiacchiere.
Partiamo pure da quello che c'è dalla Manifestazione Nazionale della FIOM del 25 Ottobre e da quella del 29 Novembre di tutta la lista nazionale, partiamo dalla partecipazione agli appuntamenti proprosti dai compagni critici nei confronti dell'Europa, partiamo dall'esserci e dal parlarci, dal confrontarci e dal trovarci sulle cose vere … agli appuntamenti importanti. Nelle istanze dove ancora si lotta, con fatica, ma si prova a reagire.
Partiamo dalle ...mila pagine sui network in cui si invoca l'unità,ma partiamo.
Il tempo delle chiacchiere, per questo paese è, veramente, finito.


a

domenica 19 ottobre 2014

MA ESISTE DAVVERO UNA CONTRAPPOSIZIONE FRA RAZZISTI E GOVERNO PIDDINO OPPURE È SOLO PESSIMO TEATRO?





Di Giandiego Marigo


Ritorno per un attimo alla vocazione che ha segnato il mio esordio sui social network. Le prime due pagine che ho aperto su facebook, infatti si chiamavano No Razzismo Day (oggi purtroppo finita malissimo), Io ci Metto la Faccia 100.000 facce da Antirazzista e Contro il governo della Vergogna (è assurdo, sotto certi e molteplici aspetti come una pagina inventata per l'Imperatore Farlocco possa essere adatta a Monti e dopo a Letta e Renzi … la dice tutta sulla fine della speranza) entrambe in auge e condotte da me anche oggi, quindi dicevo torno alla mia vocazione primeva sul network.
Milano è stata ammorbata, ancora una volta e tristemente, da una manifestazione unitaria Lega, Casa Pound contro le migranze … contro l'invasione.
Manifestazione riconosciuta e protetta dal sistema e dalla sua polizia, in nome del pluralismo e della democrazia, (quella stessa che non si perita di far trovare la piazza della contro manifestazione dei Centri Sociali invasa dalle auto e che non si fa alcuno scrupolo nel mazzuolare meticolosamente a sangue studenti ed antaginisti un poco dovunque nel paese) dove ha partecipato il presidente della regione Maroni, prendendosi anche la briga di salire sul palco e minacciare lo sciopero fiscale. Che bella figura istituzionale, assolutamente degno di un ex ministro degli interni
I nostri eroi hanno dichiarato di non essere in piazza per questioni “razziali”, ma solo ed unicamente di “buonsenso”, di non essere in assoluto contro le migranze e gli immigrati , ma solo contro la piaga dell'immigrazione clandestina, portatrice di delinquenza e malattie.La retorica finirà per ucciderci
I discorsi di sempre, quando non era l'EBOLA, oggi tristemente di moda si parlava di TBC e prima ancora di TIFO oppure semplicemente di puzza ed igiene.
La scelta del termine stesso “invasione” fa pensare alla necessità di proteggere i sacri confini, anche a costo della vita.
In questo, pirtroppo, supportati non solo dall'area dei razzisti dichiarati e palesi. spesso virulenti ed offensivi nelle persone dei loro Borghezio, piuttosto che di Salvini stesso, ma anche da un'opinione sempre più diffusa che invade moltissime aree Da M5S al PD stesso, alla FIOM (ho sentito personalmente innumerevoli lamentazioni sui ladri di lavoro).
Questa è la realtà con cui fare i conti, il razzismo esiste e l'infezione è molto diffusa … quasi una cancrena.
Ormai è quasi normale sentire , anche negli ambiti più impensati, fra la gente, la frase fatta, la battuta scontata, la frase ad effetto che stigmatizza il problema dell'immigrazione … in qualsiasi ambito, a qualsiasi livello.
La soluzione per questi signori sarebbe la chiusura dei confini, essi richiedono un controllo che già esiste leggi contro la malavita ed il malaffare che Andrebbero solo applicate, perché ci sono già e non in fantomatiche leggi speciali , ma nella costituzione.
Essi sono i nostri costruttori di muri in apparenza contrastati, loro stessi avvalorano questa ipotesi, da un governo che vede nell'immigrazione incontrollata l'unica possibilità di aumentare il proprio carniere di voti, che altrimenti, se votassero (come i nostri razzisti travestiti auspicherebbero) solo i “sangue puro” bhe allora le cose sì che cambierebbero … ma quanti immigrati votano?
Ma soffermiamoci un attimo su questa affermazione, tanto per, secondo la quale un governo a maggioranza PD favorirebbe l'immigrazione.
Assolutamente falso, ma non solo nelle azioni eclatanti, ma nella minutaglia e nell'azione culturale.
Oggi il PD (ed i suoi prossimali lo permettono, mantenedosi sempre e comunque a lui collegati e connessi) è appiattito su posizioni filo sioniste e filo occidentaliste. Avvalora nella propria campagna politica e nell'intervento culturale più minuto la visione di un Occidente buono, cristiano e santo e di un oriente ed un sud malmesso, arretrato e pericolosamente invasivo, terra di terroristi e migranti cenciosi.
Si comporta a livello militare (essere al governo ed avvallare le scelte , difendendole e facendole proprie è complicità oggettiva, inoltre è innegabile che la partecipazione militare abbia subito un implemento esponenziale negli ultimi tempi) come alleato di ferro nella lotta contro l'invenzione malata del Terrorismo Islamico, è fortemente impegnato nella difesa di tutte le azioni d'intervento sul quadrante Nord-Africano e Medio Orientale, fa parte organicamente e culturalmente del fronte impegnato in IraQ ed Afghanistan.
Renzi sta brigando per rimandare le nostre truppe sul fronte Irakeno, mentre è compromesso nell'azione anti Russia sino alle più nefande conseguenze, anche contro gli interessi stessi del paese e dell'economia già in fortissima crisi.
In qualche modo quindi, anzi culturalmente in modo massiccio, il PD appare impegnato nel compito di avvalorare il pericolo dell'invasione islamica, e nella necessità di un guerra purificatrice e difensiva. paventando l'incombenza del fantasma delle infiltrazioni terroristiche tanto quanto i signori che poi sfilano ad argine dell'invasione stessa è, come loro, frequentatore assiduo della casa dell'assoluta ipocrisia.
Così come coloro che paventano il pericolo delle migranze incontrollate ed omettono, chissà come mai l'elencazione delle responsabilità e delle rapine, e delle vessazioni del'occidente civilizzato che questo dramma hanno causato.
Tacciono dell'usurpazione e della violenza inaudita operata dalle sue (dell'occidente industrializzato) Major finanziarie e dalle sue corporazioni nelle terre da cui i disperati che muoiono nei nostri mari partono. Dimenticano il contributo che i nostri aerei e le nostre salvifiche truppe hanno apportato all'acutizzarsi della Problematica …
Molto comodo, molto ipocrita … e poi ci troviamo tutti insieme nella stessa messa domenicale, dove parleremo di carità, di compassione e di perdono dei peccati … abitando tranquillamente e come sempre quell'area grigia e perbenista dove tutti si incontrano e si salutano … come se nulla fosse e dove i migranti, normalmente suonano il violino o passano con il cappello chiedendo l'elemosina ed infastidendo i “tranquilli cittadini”.

Le migranze...e finisco, sono un fenomeno storico di portata epocale e rientrano in un contesto globale, di cui nessuno, pare, vuole realmente discutere ed a cui nessuno, pare, vuole realmente porre rimedio … già! Perchè altrimenti si dovrebbe parlare degli squilibri consumistici, delle reali ragioni della fame, di un occidente sprecone che da solo consuma molto più di quanto il pianeta possa dare, di una visione sconsiderata ed assassina da parte di una minoranza mondiale che ritiene giusto appropriarsi di tutti i beni planetari, senza rispetto alcuno per popoli, etnie ed eventuali confini … e di questo, si sa, non vuole parlare nessuno. Chissà perché!

venerdì 17 ottobre 2014

La vera responsabile delle morti per le alluvioni: la dittatura del profitto capitalistico

Renzi che galleggia sulle emergenze by Luca Peruzzi

di Maurizio Zaffarano

A questo giro, dopo l'ennesima alluvione di Genova seguita subito dopo da altri morti in Toscana e in Friuli, nessuno, nemmeno i TG Rai, nemmeno Napolitano e Renzi, ha avuto l'ardire di parlare di fatalità, di eventi eccezionali.
A questo link, su Wikipedia, l'elenco delle alluvioni verificatesi in Italia. I numeri non si possono (sempre) smentire e qui si tratta di centinaia di morti per il dissesto idrogeologico (quasi 200 solo tra il 2000 e il 2014, 159 morti solo nell'alluvione di Sarno e Quindici nel 1998) oltre a danni incalcolabili.
A leggere in rete nemmeno le località (Sarno e QuindiciGiampileri) dove si sono verificate le tragedie più terribili degli ultimi anni sono state messe al sicuro.

A questo giro si è usata la retorica degli Angeli del Fango, i giovani e coraggiosi volontari che si sono impegnati con generosità a rimettere in piedi una città in assenza delle Istituzioni, per stemperare nella melassa del buonismo l'indignazione dell'opinione pubblica.
E Renzi ha scaricato le colpe del disastro sulla burocrazia e sui giudici del TAR, per aver ostacolato l'avvio dei lavori di messa in sicurezza del territorio, come se la burocrazia, il complesso degli uffici pubblici e delle norme e procedure che li regolano, non fosse sotto la sua responsabilità in quanto Capo dell'Esecutivo e Capo di una maggioranza parlamentare in grado di far approvare leggi e decreti a tambur battente e a colpi di fiducia. Come se la possibilità di far valere i propri diritti nei confronti della Pubblica Amministrazione di fronte ai TAR fosse una stravagante e singolare abitudine e non un principio statuito dalla nostra Costituzione (Art. 113: Contro gli atti della pubblica amministrazione è sempre ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi agli organi di giurisdizione ordinaria o amministrativa. Tale tutela giurisdizionale non può essere esclusa o limitata a particolari mezzi di impugnazione o per determinate categorie di atti.e se la frequenza e fondatezza con cui vi si ricorre non nascesse dalle condizioni in cui si è deliberatamente ridotta la macchina dello Stato. Inoltre Renzi era stato informato sulla situazione di Genova.

giovedì 16 ottobre 2014

Legge di Stabilità 2014:"CRESCITA" DEL PRODOTTO, MA CHI COMPRA?


di Ettore Davide Coscione

Siamo dinanzi ad una nuova legge di stabilità, le analisi sono molto diversificate e di difficile comprensione per noi profani.
Renzi descrive gloriosa una diminuzione dell'IRAP, altri interventi che sono il sogno di Confindustria da sempre e  propaganda la possibilità che si abbia una crescita del PIL e dell'economia.
A prima impressione si può notare la cifra bella corposa che viene messa in gioco, 36 miliardi di Euro, fatta da tagli alle spese, poi ben 500 milioni alle famiglie e 15 miliardi alle imprese, che sono tasse che venivano trasferite alle Regioni e ovviamente, come lo stesso Padoan ammette, aumenteranno le tasse locali, private dell'IRAP.
Dunque, Robin Hood al contrario è la prima impressione bella chiara, poi notando gli altri 11 miliardi per i famosi 80 euro in busta paga, che verranno ovviamente rimangiati da ticket ospedalieri e dai tagli ai servizi pubblici, i quali diventeranno di conseguenza privati.
Ma questo è solo un'analisi tecnica che dà un quadro della natura  già conosciuta di Renzi e la sua squadra: cioè del loro "Liberismo spinto di destra" per dirlo in maniera grezza.
Ma il concetto più culturale e meno tecnico, resta il fattore della crescita continua.
Crescere è bello, ma per arrivare dove?
Cresce la produzione, ok, ma se esistono 4 milioni di disoccupati e 6 milioni di precari che gravano su 15 milioni di famiglie ( padri, madri, nonni, nonne), se i lavori che si riescono a trovare sono flessibili e incerti, come si può far scegliere alla gente di comprare di più, per smaltire quell'aumento del prodotto di una farneticata crescita?
Esempio: coppia di 55 e 60 anni, 3 figli, l'ultimo all'università altri due precari o disoccupati.
Cosa potrebbero fare una coppia con i loro stipendi?
Cinema, ristoranti, sale da ballo, viaggi, cambiare cucina, lavatrice etc etc... cioè consumare.
Ma poi viene la tassa per l'Università: lasciamo perdere la lavatrice.
La secondagenita sta facendo un progetto importante sovvenzionato in parte dall' UE ma deve andare in Olanda per poi avere un master che la potrà scalzare dal ruolo di precaria: 3000 euro per sostenerla sei mesi, addio viaggio.
Il primo figlio, laureato in filosofia, è disoccupato... cosa fanno i genitori, ma lasciamo perdere il ristorante, il cinema e la sala da ballo: che Alessandro e Marta ne hanno più bisogno.
Oltre quindi al fatto che Alessandro, Marta e Giuseppe 29, 26 e 23 anni non hanno che da spendere, né da far famiglia, quindi non consumano, prosciugano il potere di consumare il Prodotto, che dovrebbe crescere, potenziale di Mamma e Papà.
Ci sarebbero centinaia di esempi come questo!
Ma quindi ci domandiamo: e con questo cosa vuoi dire? C'è una soluzione?
Per me non è il regalo all'azienda, togliendo alla regione che è patrimonio pubblico, perché io imprenditore non produco se non si consuma ciò che ho già prodotto e non assumo, finché non c'è chi spende.
Quindi ci vuole un nuovo concetto, pazzesco per molti: REDISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA ESISTENTE:
Chi ha troppo, chi ha creato in ogni modo un patrimonio elevato, che gli rende ancora e ancora altra ricchezza deve per necessità di tutti fare a meno di un po' di quella ricchezza e del sistema del debito che li fa arricchire sempre di più!
Il problema è che chi ha tanto oggi può arricchirsi di più grazie ai debiti degli Stati, cioè il nostro.
Questo vale a livello nazionale, ma anche Internazionale, pace anche per chi vuole lottare contro un'immigrazione fuori controllo: proponi una redistribuzione della ricchezza e vedi che le guerre man mano diminuiscono e anche quel flusso forzoso e coatto di disperazione e miseria.
La distribuzione della ricchezza già in essere poi ovviamente creerà nuovi mercati e nuove risorse che, adesso si, potranno far ripartire un economia sociale e giusta che porti il benessere diffuso e una pace più convenientemente praticata.
In fondo ce l'hanno insegnati da bambini : le guerre (in tutte le sue salse) partono da spari o gole tagliate, ma poi sono questioni economiche.
Quindi per questo boccio la legge di Stabilità di Renzi, resta col concetto di Crescita del prodotto, senza stabilire chi è che comprerà.
In più, non redistribuisce in maniera equa, anzi toglie ai poveri per dare ai ricchi.

venerdì 10 ottobre 2014

Blocca lo Sblocca Italia!


Di fronte all'attacco senza precedenti del governo Renzi con lo Sblocca Italia - un attacco che nemmeno Berlusconi aveva osato in questi termini - all'ambiente, al paesaggio, ai beni pubblici, alla salute dei cittadini, all'economia del turismo e delle produzioni agro-alimentari di qualità aderiamo convintamente all'appello alla mobilitazione del Forum per l'Acqua Pubblica. 
C'è però una cosa che vogliamo dire agli amici, compagni, fratelli del Forum dei Movimenti per l'Acqua e cioè che se le mobilitazioni, le lotte, la resistenza di associazioni, movimenti, comitati non trovano sbocco in un grande soggetto politico ed elettorale di massa tutto sarà inutile. Se a scrivere le leggi, a colpi di fiducia, continueranno ad essere dei "banditi" mandatari della Troika  e subalterni alle lobbies, anche il coinvolgimento attivo di milioni di cittadini non determinerà risultati concreti.
La straordinaria vittoria nel referendum sull'acqua pubblica è scivolata via, appunto come l'acqua, proprio per l'assenza di un soggetto politico in grado di rappresentarla ed attuarla nelle istituzioni.

Questo è il tempo della costruzione di un'Alternativa politica unitaria e radicale!

SINISTRA UNITA - AreA di Progresso e Civiltà

Da Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua

15,16/10, presidio "Blocca lo Sblocca Italia"
Logo_blocca_Sblocca_Italia_DEF
Blocca lo Sblocca Italia”, difendi la tua terra!
Partecipa alla campagna contro il decreto che distrugge il belpaese

Mercoledì 15 e giovedì 16 Ottobre (ore 10-14) a Roma (P.zza Montecitorio) due giorni di presidio di comitati e cittadini davanti al Parlamento.

Un attacco all’ambiente senza precedenti e definitivo: è il cosiddetto Decreto “Sblocca Italia” varato dal Governo Renzi il 13 settembre scorso. Un provvedimento che condanna il Belpaese all’arretratezza di un’economia basata sul consumo intensivo di risorse non rinnovabili e concentrata in poche mani. È un vero e proprio assalto finale delle trivelle al mare che fa vivere milioni di persone con il turismo; alle colline dove l’agricoltura di qualità produce vino e olio venduti in tutto il mondo; addirittura alle montagne e ai paesaggi sopravvissuti a decenni di uso dissennato del territorio. Basti pensare che il Governo Renzi rilancia le attività petrolifere addirittura nel Golfo di Napoli e in quello di Salerno tra Ischia, Capri, Sorrento, Amalfi e la costiera Cilentana, dell'omonimo Parco Nazionale".

Si arriva al paradosso che le produzioni agricole di qualità, il nostro paesaggio e i tanti impianti e lavorazioni che non provocano inquinamento, compresi quelli per la produzione energetica da fonti rinnovabili quando realizzati in maniera responsabile e senza ulteriore consumo di territorio, non sono attività strategiche a norma di legge. Lo sono, invece, i pozzi e l'economia del petrolio che, oltre a costituire fonti di profitto per poche multinazionali, sono causa dei cambiamenti climatici e di un pesante inquinamento.

Mentre il mondo intero sta cercando di affrancarsi da produzioni inquinanti, il Governo Renzi per i prossimi decenni intende avviare la nostra terra su un binario morto dell’economia. Eppure l’industria petrolifera non ha portato alcun vantaggio ai cittadini ma ha costituito solo un aggravamento delle condizioni sociali ed ambientali rispetto ad altre iniziative legate ad un’economia diffusa e meno invasiva.

Nel Decreto la gestione dei rifiuti è affidata alle ciminiere degli inceneritori, mentre l’Italia dovrebbe puntare sulla necessaria riduzione dei rifiuti e all'economia del riciclo e del riutilizzo delle risorse. Tanti comuni italiani hanno raggiunto percentuali del 70-80% di raccolta differenziata coinvolgendo intere comunità di cittadini. Bruciare i rifiuti significa non solo immettere nell’ambiente pericolosissimi inquinanti producendo ceneri dannose alla salute e all’ambiente ma trasforma in un grande affare, concentrato in poche mani, quello che potrebbe essere una risorsa economica per molti.

Le grandi opere con il loro insano e corrotto “ciclo del cemento” continuano ad essere il mantra per questo tipo di “sviluppo” mentre interi territori aspettano da anni il risanamento ambientale. Chi ha inquinato deve pagare. Servono però bonifiche reali, non affidate agli stessi inquinatori e realizzate con metodi ancora più inquinanti; l'esatto opposto delle recenti norme con cui si cerca di mettere la polvere tossica sotto al tappeto. Addirittura il “sistema Mose” diventa la regola, con commissari e “general contractor” che gestiranno grandi aree urbane in tutto il Paese, partendo da Bagnoli.

Questo Decreto anticipa nei fatti le peggiori previsioni della modifica della Costituzione accentrando il potere in poche mani ed escludendo le comunità locali da qualsiasi forma di partecipazione alla gestione del loro territorio.

Il provvedimento si configura come un primo passaggio propedeutico alla piena realizzazione del piano complessivo di privatizzazione e finanziarizzazione dell'acqua e dei beni comuni che il Governo sembra voler definire compiutamente con la legge di stabilità.
Riteniamo che il Parlamento debba far decadere le norme di questo Decreto chiarendo che le vere risorse strategiche del nostro paese sono il nostro sistema agro-ambientale con forme di economia diffusa, dal turismo consapevole all’agricoltura, dalle rinnovabili diffuse alle filiere del riciclo e del riutilizzo.

Contrastare questo Decreto è un impegno affinché la bellezza del paese non sfiorisca definitivamente sacrificata sull’altare degli interessi di pochi petrolieri, cementificatori e affaristi dei rifiuti e delle bonifiche.

COSA PUOI FARE DA CITTADINO, COMITATO O ASSOCIAZIONE?

PARTECIPARE AL PRESIDIO A ROMA a Piazza Montecitorio, un sit-in “a staffetta” tra cittadini che difenderanno la loro terra per i giorni:

MERCOLEDI' 15 OTTOBRE, ore 10-14
GIOVEDI' 16 OTTOBRE, ore 10-14

INVIARE UN'EMAIL “BLOCCA LO “SBLOCCA-ITALIA” A PARTIRE DA MARTEDI' 7 OTTOBRE ai parlamentari.Vai a questa pagina per tutte le informazioni.

VAI ALL'EVENTO FACEBOOK DEL PRESIDIO "BLOCCA LO SBLOCCA ITALIA"https://www.facebook.com/events/362293050598523/

PER ADESIONI DI ORGANIZZAZIONI E INFORMAZIONI: nosbloccaitalia@gmail.com

Prime adesioni: Coordinamento nazionale NO TRIV, Forum Italiano Movimenti per l'Acqua Coordinamento Nazionale Siti Contaminati, Abruzzo Social Forum, Forum Abruzzese Movimenti per l'Acqua, Rete per la Tutela della Valle del Sacco, Associazione A SUD, Stop Biocidio Lazio, Taranto Respira, Peacelink, WWF Taranto, NO Carbone Brindisi, Confederazione COBAS, Ambiente e Salute nel Piceno, Comitato Stoccaggio Gas S. Martino (CH), Comitati Cittadini per l'Ambiente di Sulmona, Associazione Nuovo Senso Civico, Comitato No TAP, Coordinamento nazionale No Triv-sez Basilicata, Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata, Coordinamento dei Comitati contro le autostrade Cremona-Mantova e Tirreno-Brennero, Onda rosa, comitatino di mamme e donne del centro olio (ENI) di Viggiano, No Triv Sannio, Altragricoltura, Comitato per la Difesa delle Terre Joniche, Rete Forum Ambientale dell'Appennino, Comitato No Powercrop Avezzano (AQ), Circolo culturale "Ambientescienze" – Cremona, Comitato No al Petrolio nel Vallo di Diano (SA), Comitato "No Petrolio, Sì Energie Rinnovabili", Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni (Tortoreto, TE), Comitato Opzione Zero - Riviera del Brenta, Comitato per la Salute, la Rinascita e la Salvaguardia del Centro Storico di Brescia, Forum Ambientalista di Grosseto, Associazione Made in Taranto, Ola (Organizzazione lucana ambientalista), Rete dei comitati in Difesa del Territorio, Medicina Democratica Onlus, Associazione AmbienteVenezia, Cambiamo Abbiategrasso, Circolo culturale "AmbienteScienze" di Cremona, Comitato NO Corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera, Comitato sardo Gettiamo le Basi, Radio AUT per l'antimafia sociale, Comitato NOil Puglia, Rete della Conoscenza, Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia, Comitato SpeziaViaDalCarbone (La Spezia), WWF Potenza e Aree Interne, MEDITERRANEO NO TRIV, Comitato Verità per Taranto, Comitato 12 giugno Familiari delle vittime del lavoro di Taranto, Associazione ambientalista “Clan-Destino O.N.L.U.S.”, Ass. Ravenna virtuosa, A.N.P.I. Sezione di Nova Milanese (Monza e Brianza), Assotziu Consumadoris Sardigna – Onlus. Comitato NO TUNNEL TAV Firenze, Ecoistituto del Veneto "Alex Langer", AmicoAlbero – Venezia, Movimento dei Consumatori, Collettivo Nonviolento Uomo Ambiente della BASSA - RE- Guastalla, L.O.C. - Lega Obiettori di Coscienza alle spese militari e nucleari, Milano, Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell'Acqua, Brindisi Bene Comune, ATTAC Italia, Associazione ZeroWasteLazio, Associazione Alternativa@Mente, Rete Campana della Civiltà del Sole e della Biodiversità, Coordinamento regionale dei comitati NoMuos, Osservatorio sulla Repressione, Fondazione Lorenzo Milani, Associazione RAP Molise, Coordinamento No Triv - Terra di Bari, Coordinamento Nord Sud del Mondo, Mountain Wilderness Abruzzo, Associazione TILT!, Coordinamento Salviamo il Paesaggio Roma e Provincia, Legambiente Italia, Comitato FuoriPista, Associazione Bianchi Bandinelli, Forum Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori, Rete civica italiana, Consiglio Metropolitano Partecipato, Era Onlus - Associazione Radicale Esperanto, Laboratorio sociale "La città di sotto" – Biella, Associazione Rita Atria, L'Albero Vagabondo, Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, Fronte Sannita per la Difesa della Montagna, Forum Paesaggio Marche, perUnaltracittà-laboratorio politico Firenze, Associazione Oltre La Crescita, Comitato San Giorgio a Cremano, Coordinamento lavoratori autoconvocati - contro la crisi, Comitato La Difesa di Civitaluparella (CH), Fondazione Capta onlus, CIUFER (Comitato Italiano Utenti delle Ferrovie Regionali), Ass InFormazione InMovimento Legnano, Salviamo il Paesaggio Legnano Villa Cortese San Giorgio su Legnano e Canegrate, Movimento Legge Rifiuti Zero Legnano Altomilanese, Acqua Bene Comune per Legnano Altomilanese, Attac Legnano, Stazione Ornitologica Abruzzese ONLUS, Quorum Zero Piu Democrazia per Legnano Altomilanese, Consulta per l'Ambiente di Ferentino, Associazione di Bed and Breakfast "Parco Maiella Costa Trabocchi" – Abruzzo, Action, CSOA La Strada, Federazione nazionale Pro Natura, WWF Forlì, Comitato Difensori della Toscana, Associazione”un Ponte per”, Movimento nazionale "Legge Rifiuti Zero", Greenpeace Italia, Assise di Bagnoli, Associazione Vivai ProNatura, Associazione Ecomuseo Borgo La Selva (Casole d'Elsa, Siena), Legambiente Circolo Le Cesane di Urbino, Sinistra per Urbino, Pro Natura Abruzzo, Comunità Emmaus Ferrara, Pro Natura Torino, Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini Castelli Romani, Comitato InBosa, Comitato WWF Montello-Piave, Comitato acquabenecomune Planargia Montiferro, Associazione "La Casa del Nespolo”, Coordinamento Comitati Fuochi, Comitato NoTriv Val di Noto, Animalisti Italiani, Associazione LEM Italia, Coord. Agro Romano Bene Comune, Terra Nuova, mensile di ecologia, Centro Donna di Grosseto, ATTAC Grosseto, Associazione "Comitato SOS275", ISDE Campania, Comitato cittadini liberi della Valle Galeria di Roma – Malagrotta, Comitato di quartiere Roma (ex) XVI Pisana Estensi, Coordinamento Comitati Sardi, Confederazione Sindacale Sarda-CSS

mercoledì 1 ottobre 2014

ART 18, Giusta Causa, perchè la deriva di destra( a sinistra)?

 
Di Ettore Davide Coscione
Da quel novembre del 1989 il mondo è cambiato, il pensiero della gente è cambiato e si è cominciata a scrivere una nuova storia della nostra società e del nostro mondo economico.
Negli anni novanta poi la caduta dei socialismi diventa definitiva e si inizia un processo di globalizzazione mondiale che mette in competizione mondi totalmente diversi, ma che uniforma il pensiero, il cibo, l’arte e ovviamente il commercio.
Questo globalizzare il commercio comporta l’incontro tra due visioni del mondo del mercato del lavoro:
  1. quello regolato da 150 anni di rivendicazioni operaie e sindacali
  2. quello neoliberale dei paesi in via di sviluppo senza esser passati per la social democrazia.
Inoltre il modello vincente della guerra fredda, cioè quello targato USA, tende a prendere il dominio militare ed economico- sociale sul resto del mondo occidentale, anche aree ex URSS.
Questi due fattori concomitanti hanno come conseguenza la reazione del pensiero ultraliberista alla dottrina socialista che aveva posto dei limiti alla libertà imprenditoriale di muoversi e arricchirsi, e che ora mette in secondo piano le esigenze dei lavoratori, favorendo le logiche del mercato, le logiche della competizione, le necessità di un mondo globalizzato, che sfida le economie crescenti basate sulla manodopera a basso costo, senza tutele e impedimenti sindacali.
I paesi quali USA e Gran Bretagna ( grazie a gente come Reagan e lady Thatcher)erano avvantaggiati dalla visione tradunionista del sindacato e da una flessibilità già esistente, ma comunque avevano dei salari alti, rispetto a queste nuove realtà lavorative..
L’Europa in questo contesto, seppur con qualche distinguo, si trova in condizioni di svantaggio notevole sui mercati e subisce una perdita di competitività industriale,  causata da costi troppo elevati per sostenere il modello globalizzato dell'economia.
Quindi partono le riforme che dovrebbero abbassare i costi del lavoro e nello stesso tempo si spinge perla nascita dell’Europa Unita.
La Germania ovest dopo la fusione con quella dell’est, dopo aver creato l’Unione Europea adatta alla propria economia , crea un mercato del lavoro a basso costo con l'attuazione dei cosi detti  mini-jobs che sostengono l’esportazione  di qualità a prezzi competitivi, specie in Italia, Grecia e Spagna.
Questa abile mossa, facilitata dalla moneta Euro, adatta all’economia tedesca  affonda le altre economie un po' arruffate di queste tre ( e non solo) sotto-potenze europee.
Ma poi, la festa finisce quando nel 2007 scoppiano le bolle dei mutui sub-prime in USA, che coinvolge poi l’economia reale Europea, che non ha una Banca Centrale che produce danaro, al contrario della FED americana, dunque gli USA ripartono ( in modo che poi vedremo), mentre  l’Europa è al gancio.
Ecco che questa, proprio dal 2007, è in trattativa con gli USA per agevolazioni di scambio, di libero commercio e altre forme di associazionismo socio-economico .
Arriviamo dunque al TTIP: il trattato segreto che sancisce questa semi fusione economica tra Europa e USA.
Proprio in dirittura di arrivo del trattato scoppiano le guerre in Ucraina, che sfida la Russia e in Siria/ Iraq contro l’ISIS aprendo un fronte sudorientale e notizie dell’ultima ora , Hong Kong  che sfida l’altra super potenza la Cina.
Gli Stati Uniti D'America, senza la mossa speculativa sui mutui sub-prime, la cui conseguente crisi Europea per le cause suddette hanno fatto inglobare economicamente la UE a vantaggio degli primi che ora hanno cominciato a correre, anche grazie alla nuova contrattazione che permette di avere manodopera a metà prezzo( a parità di mansione) di quella già esistente nelle fabbriche, sarebbe stata superata come potenza economica dalla Cina appunto.
Dunque i paesi del cosiddetto BRICS, si son cominciati a difendere creando una loro Banca Centrale, un loro fondo Monetario internazionale e questo non andava giù alla nostra cara superpotenza.
Ecco che, le mosse belliche e finanziarie su citate, sono state chiaramente tese ad affrontare questo nuovo ordine mondiale.
In Italia dunque che succede?
Noi abbiamo un mercato del lavoro reso flessibilissimo e precario dal 1994 ( legge Treu) in poi, fino ad arrivare alle riforme Biagi e D’Antona .
Nello stesso tempo abbiamo un sindacato che è riuscito colpevolmente a difendere solo una parte del mondo del lavoro tutelato, lasciano in balia del mercato semi-schiavista del lavoro interinale, nelle sue tante e confuse forme, una parte consistente dei lavoratori.
Ecco che , dopo tanti tentativi, con questo nuovo trattato internazionale, TTIP, si necessita, anche con la spinta di un precursore astuto come Marchionne, all’abolizione del sindacato visto come noi lo conosciamo e cercare di trasformarlo, assimilarlo a quello Americano: cioè un sindacato di azienda, riconosciuto dalla stessa.
Quindi l’art.18 è solo un ostacolo a questa visione di potere dell’azienda sui lavoratori: vogliono avere ( come dice Renzi) la libertà di licenziare.
La cancellazione non favorisce reali investimenti imprenditoriali, ma la deriva di destra( mascherata da riforma di sinistr)  è una necessità di adeguamento al sistema sindacale Americano che parte da lontano.
L’abolizione del articolo 18 assieme alle altre misure che aumentano la flessibilità in entrata e uscita di un lavoratore,  più che altro agevola il potere aziendale al cospetto delle tutele del diritto del lavoro.
Lo scopo non è solo il risparmio economico: altrimenti chiederebbero riduzione delle tasse, maggiori investimenti pubblici, maggior attenzione alla corruzione, maggior difesa contro le mafie.
Altrimenti chiederebbero di avere uno stato forte che offra  molti servizi ai cittadini, che riduca le spese d’utenza e gli affitti, così come altri oneri obbligati dei lavoratori necessari a vivere.
In tal modo  un azienda potrebbe anche puntare su  una contrattazione personalizzata per ridurre i salari ( concetto sempre di destra, ) perché se le spese di prima necessità diminuiscono, si vive meglio anche con meno salario, non vi pare?
Perché non è lo stipendio che conta ma quanto esso rende in termini di vita quotidiana.

Invece no , si punta sull’articolo 18 che sancisce il diritto di reintegro stabilito da un giudice nel caso in cui un lavoratore, e ancor più una lavoratrice, possa essere licenziato/a senza GIUSTA CAUSA.
Questa è la parola chiave, quel concetto di altissima civiltà che ci distingue da prostituti d’opera a lavoratori o collaboratori.
L’operaio conta qualcosa con il reintegro per ingiusto licenziamento, può dire la sua opinione sindacale,  costruire la propria vita senza ricatti, senza il terrore che il capo possa avere un idea diversa e licenziarlo perché non ha voluto comprargli le sigarette, o perché, quella disgraziata di una segretaria si vuole sposare e magari fare pure un figlio, e lasciamo perdere il resto….
Questo diritto andrebbe esteso a tutti i lavoratori, anche quelli di aziende con 2 dipendenti.
Finisco ricapitolando: caduta socialismi, globalizzazione, unione Europea, strategie delle potenze, guerre, TTIP, attacco al mondo del lavoro.
Il risultato finale di quel pensiero unificato è l’attacco al mondo del lavoro e all’emancipazione dalla prostituzione d’opera che è il lavoro senza tutela, che è stata ottenuta dopo 150 anni di lotte per il socialismo, per la pari dignità degli esseri umani, per il potere della classe operaia, e sancisce la vittoria del capitale , del detentore del potere Globale.
Noi non vogliamo che sia così e dobbiamo dunque mobilitarci, ribellarci e incazzarci.
Perché anche se è vero che al mondo i potenti hanno sempre tentato di dominare , è pur tanto vero che c’è sempre stato chi ha lottato affinché ciò non avvenisse, che ha urlato per creare un mondo più GIUSTO, che ha chiesto che  ci sia una GIUSTA CAUSA per continuare a metter sulla terra nuove vite con maggiori diritti e migliori tutele.
Per il Progresso e la Civiltà.